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Simone

Page history last edited by Simone 11 years, 5 months ago

 


 

 

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VULCANI

Sapevi che l’interno della Terra è fatto di rocce fluide infuocate? I vulcani non sono altro che profondissime spaccature nella roccia, da cui fuoriesce parte di questo materiale proveniente dalle profondità del nostro pianeta. Insieme a roccia liquida incandescente, i vulcani eruttano gas, ceneri e lapilli, dando luogo a un’ampia varietà di spiacevoli, ma spettacolari fenomeni!

ERUZIONI E TIPI DI VULCANI

Quando la lava esce da un vulcano, diciamo che il vulcano sta eruttando. Il tipo di eruzione dipende dal tipo di lava che fuoriesce. La lava, infatti, può essere spessa e viscosa, oppure fluida.

Lava viscosa e vulcani a cono

Se la lava è spessa e viscosa, procede lentamente e quindi tende a raffreddarsi vicino al punto in cui è fuoriuscita, formando imponenti vulcani, alti e massicci, detti vulcani a cono. A volte questo tipo di lava solidifica addirittura all’interno del vulcano, tappando l’apertura e fermando così l’eruzione. In genere, però, i gas intrappolati nella lava fanno pressione sotto questo “tappo” di roccia fino a farlo saltare in una gigantesca esplosione. In questo caso, pezzi di roccia solida vengono lanciati in aria, mentre fiumi di lava e di cenere piovono al suolo intorno al vulcano. Il cielo può essere addirittura oscurato da nuvole di polvere, cenere e fumo. Questo tipo di eruzione vulcanica è il più violento.

Lava fluida e vulcani a scudo

Se invece la lava è fluida, l’eruzione è meno violenta. Dalla bocca del vulcano fuoriescono fiumi di lava che possono scorrere per molti chilometri prima di solidificarsi. Si formano così vulcani larghi e piatti, detti vulcani a scudo.

Esistono poi altri tipi di vulcani: se nell’eruzione si alternano fuoriuscite di lava e di ceneri, si formano i cosiddetti stratovulcani, costituiti appunto da strati di rocce laviche intervallati da strati di ceneri. Se invece le eruzioni sono soprattutto emissioni di ceneri e lapilli, si formano vulcani chiamati coni di cenere.

VULCANI ATTIVI    

Oggi esistono circa 500 vulcani attivi nel mondo. Si trovano soprattutto dove ci sono le faglie (cioè le fratture) della crosta terrestre. Questa, infatti, non è un blocco unico, ma è suddivisa in tante porzioni dette placche o zolle. Là dove due o più placche della Terra si scontrano o scorrono l’una rispetto all’altra, sono concentrati i vulcani e si verificano con maggiore probabilità i terremoti.

Alcuni dei più famosi vulcani del mondo sorgono ai bordi del Mar Mediterraneo: l’Etna (che è il più alto vulcano d’Europa), il Vesuvio, lo Stromboli e Vulcano.

Molte isole dell’Oceano Pacifico sono la parte emersa di vulcani sottomarini: sono talmente alti, che svettano al di sopra della superficie dell’acqua. Le isole Hawaii, ad esempio, sono un gruppo di oltre 100 isole nell’Oceano Pacifico, tutte formate da vulcani.

Esiste poi un’altra zona di vulcani, lungo una linea di “debolezza” dell’Oceano Atlantico, che comprende i vulcani dell’Islanda, delle Azzorre, delle Canarie e dell’isola Tristan da Cunha.

VULCANI DORMIENTI

Quando un vulcano non erutta da molto tempo, si dice che è dormiente. Normalmente un vulcano erutta per un breve periodo e poi rimane dormiente per un lungo periodo. Il Monte Fuji, in Giappone, è un vulcano dormiente: l’ultima volta eruttò nel 1707. Anche il Vesuvio è dormiente: la sua ultima eruzione risale al 1944.

Quando un vulcano è dormiente, può comunque emettere del vapore dal cratere, dando luogo a un fenomeno chiamato fumarola. Oppure, la lava può ribollire nel cratere del vulcano e anche indurirsi lì. Si possono quindi verificare due casi: o il vulcano smette definitivamente di eruttare, come accadde per il Monte Kenya, in Africa, oppure torna a eruttare, ma quando lo fa esplode in maniera catastrofica, come fece il Krakatoa, in Indonesia, nel 1883.

VULCANI ESTINTI                                                               

Se un vulcano non dà segni di vita per migliaia di anni si dice che è estinto. Due famosi vulcani estinti sono il Taranki in Nuova Zelanda e il Kilimangiaro in Tanzania.

Non è sempre facile dire quando un vulcano è dormiente e quando è estinto. Tutti pensavano che il vulcano dell’isola Tristan da Cunha fosse estinto, quando nel 1961 eruttò nuovamente.

LE ROCCE VULCANICHE

Quando la lava si raffredda, forma quelle che sono chiamate rocce ignee (igneo viene dal latino e significa “di fuoco”). Se la lava è fluida, tende a formare rocce scure e lisce come il basalto. Se la lava si raffredda molto velocemente in superficie, può formare una roccia chiamata ossidiana, che assomiglia a un vetro nero. Se la lava è viscosa e i gas vi restano intrappolati quando si raffredda, la roccia conserva le piccole cavità lasciate dalle bollicine di gas e prende la forma di pomice, una roccia molto leggera perché piena di buchini! Tutti questi tipi di rocce si chiamano anche rocce laviche, appunto perché vengono formate dalla solidificazione della lava.

Se invece il raffreddamento avviene prima che la lava fuoriesca in superficie (e quindi non si chiama lava, ma magma), avviene più lentamente e più ordinatamente, dando origine alle cosiddette rocce magmatiche. Poiché la solidificazione avviene lentamente, queste rocce hanno una struttura “cristallina” ordinata. Ne è un esempio il granito.

GEYSER E SORGENTI CALDE                    

I geyser sono fenomeni spettacolari associati ai vulcani. Un geyser è in pratica una sorgente d’acqua bollente. Sono comuni in molte zone vulcaniche del mondo e, in particolare, in Islanda e nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Un geyser consiste in un buco nel terreno, che giunge molto in profondità, dove le rocce sono calde. L’acqua piovana filtra nel terreno fino a raggiungere le rocce calde e lì si riscalda, tanto da essere rilanciata in aria attraverso lo stesso condotto da cui era filtrata. Subito altra acqua penetra nel buco e il processo si ripete. Intorno ad alcuni geyser si trovano anche stagni di fango che gorgoglia e ribolle.

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Comments (7)

Paolo said

at 7:35 pm on Mar 6, 2011

BRAVO SIMONE!!!!
YOU HAVE GREAT VOKIES.

PAOLO

Simone said

at 8:28 pm on Mar 7, 2011

Paolo said

at 4:56 pm on Feb 23, 2012

Scusami tanto, Simone, ma non mi ricordo proprio. Prova a chiederlo a Martino, lui ne sa più di me sicuramente, è più "TEKNOLOGICO"!
Scusa ancora,

PAOLO

Paolo said

at 4:46 pm on Mar 1, 2012

Gr8 work!


:-) PAOLO

Martino said

at 7:45 pm on Mar 2, 2012

Simone, Paolo asked me to help you putting some videos from youtube on your page. Well, as far as i know, you have to go on youtube and search for your video. Then, you have to search for the EMBED CODE, copy it and put it on your page by clicking "HTML code". I hope i was helpful ! (if you want, under there is the version in italian of what i said.)

Allora Simone, Paolo mi ha chiesto di aiutarti a mettere dei video da youtube sulla tua pagina. Allora, per quanto mi ricordo, devi prima di tutto andare su youtube e cercare il tuo video. Poi, dovrai cercare l'EMBED CODE, copiarlo e metterlo sulla tua pagina cliccando "Codice HTML". Spero di essere stato utile !

Paolo said

at 2:50 pm on Apr 5, 2012

Sorry Simone, I had a look at Martino's comment on your page, and, taking advantage, I followed his steps, even as I remembered, but I can't find the "embed code". Can you explain me how you found it, please?
Thank you!

Paolo said

at 10:21 am on Apr 18, 2012

Simone, I have to tell you 2 things: one, that you put on your page some amazing video! Two, you've already taken a look at the new Power Point presentation on English Grammar, made ​​by prof. Tomatis? It's called "PPT_Example adjectives (1). ppt". If not, do it, because it is very interesting! If you want, there is the translation in Italian:

Simone, devo dirti 2 cose: uno, che hai messo sulla tua pagina alcuni video stupendi! Due, hai già dato un'occhiata alla nuova presentazione di Power Point sulla grammatica inglese, fatta dalla prof. Tomatis? Si chiama" PPT_Example adjectives (1). ppt". Se no, fallo, perchè è molto interessante!

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